Fondazione Breed Art, in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura Amsterdam è lieta di presentare:
Francesco Candeloro (IT)
Marc Philip van Kempen (NL)
ALTERNE VISIONI
13 November 2021
12 Febbraio 2022
Breed Art Studios
Het Laagt 178, 1025GL Amsterdam
A cura di Luca Rezzolla
INAUGURAZIONE Sabato 13 Novembre
17:00-20:00
Orari di apertura: gio | ven | sab 14:00-18:00
e QRcode richiesti per i protocolli relativi a COVID-19
Nuovo Programma*
A causa delle restrizioni Covid, abbiamo cambiato il nostro programma!
– Giovedì 10 febbraio, 2-4 pm mostra aperta, 4-6 pm: “Segni del Tempo, archivio dei segni “
Laboratorio gratuito per tutte le età a cura di Francesco Candeloro (10 posti disponibili)
I partecipanti creeranno un’opera collettiva utilizzando carta, matite e taglierini
Healthy organic homemade pizza & drinks included
– Friday, February 11, 7 pm: Artists’ talk/ALTERNE VISIONI catalogue presentation >REGISTRATION Istituto Italiano di Cultura Amsterdam con Francesco Candeloro, Marc Philip van Kempen, il curatore Luca Rezzolla ed il critico d’arte Daniele Capra.
– Sabato, 12 Febbraio, 2-6 pm mostra aperta,
6-8 pm Finissage con misica dal vivo:
The Floorkillrz
Il progetto Alterne Visioni
Il progetto Alterne Visioni ha l’obiettivo di mostrare e promuovere ad Amsterdam il lavoro di due artisti, l’italiano Francesco Candeloro (1974) e l’olandese Marc Philip van Kempen (1979), attraverso una mostra bipersonale, due workshop, la presentazione del catalogo/Artists’ talk con gli artisti presso l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam e il finissage. “Alterne visioni” mostrerà opere che esprimono due diverse interpretazioni della luce, del colore e del reale e si terrà presso Breed Art Studios, nel contesto dell’architettura brutalista che caratterizza il suo spazio a cubo bianco.
Per Breed Art Studios Francesco Candeloro sviluppa un confronto di differenti opere:
dalle installazioni di carta ai lavori in Plexiglas.
I fili conduttori sono la luce, il tempo, il colore e il segno.
Le installazioni di carta e acetato a parete, che l’artista definisce “libri”, creano differenti forme e relazioni tra i Segni uguali ma diversi nelle imperfezioni dei ritagli a mano.
Le forme, con i loro percorsi intuitivi caratterizzati da direzioni che creano tracciati di tempo, simboleggiano le varie strade della vita, incrociandosi con le linee più visibili dei colori e della scrittura creata dai Segni materici in movimento, in una danza del corpo che diventa alfabeto intimo.
Dai tracciati a pennarello dei “libri”, il segno si allarga nelle due opere a forma di cubo della serie Occhi, “Eyes 49 Kay” e “Eyes 7”. Sono realizzate in plexiglas e stampati con aerografo industriale: qui Candeloro fotografa, in primo piano estremo, volti di persone sconosciute o conosciute, che incontra per strada o in altre occasioni: dai luoghi alle persone.
Le installazioni di plexiglas interagiscono con l’ambiente attraverso le immagini tagliate a laser nella materia, che cambiano di intensità nell’arco della giornata attraverso la luce naturale o artificiale. Ad Amsterdam Francesco Candeloro continua la sua ricerca cominciata ad Hiroshima nel gennaio 2019 con la mostra “Il segno del vuoto”, presentando tre nuovi “Libri” dopo i due presentati in quella occasione. Come ad Hiroshima i suoi “Occhi”, ritagliati dal decoupage dei “Libri”, cadranno rapidamente sul pavimento, in una performance incentrata sulla forza e la fragilità del gesto di un attimo in cui si distrugge o si crea.
Dopo la distruzione, l’installazione in plexiglas di una casa giapponese in una finestra olandese, lavoro site specific prodotto dall’artista per Alterne Visioni, rappresenta la trasformazione e la rinascita di una nuova vita.
Francesco Candeloro
è nato nel 1974 a Venezia, città dove attualmente vive e lavora. Il nucleo della sua personalissima ricerca si concentra sulle dimensioni della luce e del colore che, insieme alla forma, alle proporzioni, al ritmo e al movimento, sono le chiavi per comprendere le dinamiche del tempo e dello spazio. Per Candeloro, infatti, l’arte è “una visione del tempo”, che l’artista traduce in plexiglas colorato e trasparente, materiale adatto alle sue diverse linee di produzione. In tutti i suoi progetti la luce, naturale o artificiale, è un elemento essenziale che, cadendo attraverso le superfici traslucide, proietta ombre colorate e mutevoli nello spazio circostante. I suoi soggetti – città, paesaggi e ritratti – creano un universo a sé stante, una nuova realtà che si aggiunge a quella esistente.
Francesco Candeloro ha esposto a livello internazionale in numerose mostre personali e collettive e ha realizzato installazioni in contesti architettonici e paesaggistici, tra cui Museo Archeologico di Napoli, Museo Fortuny di Venezia, Museo Cascavel per la Biennale di Curitiba, ‘Biennale della Fine del Mondo’ in Argentina e Cile, Fondazione Atchugary in Uruguay e a Hiroshima per la mostra “Il segno del vuoto”. Le sue opere si trovano in importanti collezioni private e pubbliche.
Catalogo
Autori: Ans van Berkum (NL), Daniele Capra (IT), Paola Cordone (IT), Riccardo Caldura (IT) and Vincent Zedelius (NL)
Contenuti: La prima parte è dedicata alla mostra con le foto delle opere esposte nello spazio espositivo e la seconda parte è dedicata al percorso degli artisti.
A cura di: Luca Rezzolla
Edizione: 250 copie
EN-IT-NL, 48 pagine, codice ISBN
ALTERNE VISIONI è>in vendita a Euro 15
Il lavoro di Marc Philip van Kempen
si concentra sull’esplorazione di confini e frontiere di fotografia, nuovi media e scultura. Gran parte delle sue opere consiste in traduzioni e ricostruzioni di immagini che trova nella nostra cultura di informazione digitale.
È in particolar modo interessato a rappresentazioni che hanno un rapporto speciale con l’insieme dell’estetica e delle regole che determinano il modo in cui guardiamo qualcosa.
Per la mostra, l’artista presenta immagini originate da schermi di computer rotti, fotografate analogicamente e stampate su carta al bromuro d’argento. Successivamente le stampe analogiche vengono colorate con vernice ad olio trasparente in modo da riprodurre i colori degli schermi rotti nel modo più accurato possibile.
A causa della complessità della colorazione, la traduzione di uno schermo luminoso in un’immagine riflettente ed il lavoro manuale coinvolto nella colorazione, le opere sono un accumulo di traduzioni, interpretazioni e imperfezioni. Questo confonde i confini tra riproduzione e originale, tra copia meccanica e lavoro manuale.
Il risultato è un’esperienza fortemente visuale che si muove avanti e indietro tra materialità ed immaginazione, dietro la quale si nasconde un complesso ed intenso processo creativo.
Accanto ad immagini esistenti e nuove, Marc ha inoltre sviluppato per Alterne Visioni un nuovo lavoro video.
In quest’opera una colonna sonora minimalista trasforma le colorate astrazioni pixelate dello schermo rotto di un computer portatile in un’esperienza puramente sensoriale.
Photos Lorenzo Ceretta
Marc Philip van Kempen
(1979, NL) ha studiato Belle Arti alla Gerrit Rietveld Academy e New Media & Film History all’Università di Amsterdam. Il suo lavoro comprende una varietà di media, come la fotografia dipinta a mano, diorami fatti a mano a grandezza naturale e video, e si occupa della relazione caotica tra le immagini virtuali e l’ambiente circostante.
Il suo lavoro è stato esposto in varie mostre collettive e personali, tra cui al Fries Museum (NL), Nest (NL), Hyeres Photo Festival (F), Cemeti Art House (ID), CB1 gallery (US), e Museum Huis Marseille (NL). Ha curato sia mostre d’arte che concerti di musica elettronica sperimentale, come Après-Garde a Stillpoint, Berlino, e @asecretlocation a Miller, Berlino. Recentemente, è stato uno dei promotori di un nuovo project space ad Amsterdam, Industrieweg. Van Kempen vive e lavora ad Amsterdam ed espone a livello internazionale.
OPENING
Foto Marshe Wyche and Luca Rezzolla
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